L’Intelligence ha lanciato un allarme per gli attentati terroristici in Italia e all’estero contro obiettivi italiani, rivendicati da formazioni anarchiche, e il caso Cospito potrebbe diventare uni rischio per la sicurezza nazionale (e oltre), anche se non si può presupporre per il momento un’ulteriore escalation della violenza.
Tanto più che intorno all’applicazione del 41 bis all’anarchico incarcerato in sciopero della fame si alimenta la polemica politica. Il deputato di FdI, Giovanni Donzelli, ha accusato 4 parlamentari dem di aver visitato in carcere e sostenuto la causa di Cospito contro lo Stato, provocando un putiferio nell’aula della Camera.
Le proteste di questi giorni, che ancora continuano nonostante il fatto che il detenuto sia stato trasferito nel carcere di Opera, dove ha l’assistenza medica necessaria, girano intorno al caso di Alfredo Cospito e in particolare della sua detenzione nel carcere di Sassari sotto il regime del 41-bis. Una forma particolarmente restrittiva, da alcuni, in particolare di area anarchica e della sinistra, considerata poco rispettosa dei diritti umani e eccessiva per i crimini commessi dal Cospito, che nulla hanno a che fare con i reati di mafia.
Nonostante il trasferimento del detenuto gli anarchici richiedono addirittura che Cospito sia libero, fuori dal carcere, in cui a detta loro si trova in modo ingiusto.
Chi è Alfredo Cospito? Il soggetto appartiene da anni alla Fai, la Federazione anarchica informale che ha creato una rete internazionale di lotta, attraverso il Fronte rivoluzionario internazionale, che opera essenzialmente come la Fai in Italia, ma su più ampia scala. Proprio al Fronte sono attribuite le azioni più recenti oltre a numerosi cortei di protesta, che hanno ncausato incidenti e scontri con le forze dell’ordine.
La condanna di Cospito è legata al fatto che è stato ritenuto responsabile della gambizzazione di Adinolfi, avvenuta 11 anni fae rivendicata proprio dalla Fai. Il trasferimento di Alfredo Cospito al carcere di Bancali (Sassari) e la sua sottoposizione al regime carcerario del 41-bis, sono conseguenti al fatto che il detenuto aveva mantenuto comunicazioni con alcune riviste di area anarchica. Il contenuto, secondo i magistrati, è stato ritenuto atto a incitare la violenza, verso cose e persone e per questo è stata decisa l’applicazione della misura così restrittiva, onde evitare il perdurare dell’attività criminosa anche dal carcere.
Cospito ha injiziato a protestare, iniziando lo sciopero della fame, e gli anarchici della Fai hanno risposto con l’attacco incendiario del 3 dicembre 2022 contro l’auto di Susanna Schlein, consigliera diplomatica dell’ambasciata italiana ad Atene e con altri attacchi avvenuti a Roma, Torino, Berlino e Barcellona. E sono continuati poi gli atti vandalici e terriristici anche a Roma (incendiate auto della Tim) e a Milano (incendiate auto della polizia municipale), con immediate rivendicazioni.
Il Governo ha deciso una linea dura, che salvaguardia della salute del detenuto, ma a conferma del regime del 41 bis, senza cedimenti alla violenza. Da sinistra polemiche, tese a mettere in difficoltà l’esecutivo e a sostenere la lotta di Cospito, non (almeno a parole) gli atti delle frange anarchiche. Ma in passato da quel versante c’ò stata sempre copmrensione per i “compagni che sbagliano”, nel periodo degli anni di piombo che hanno insanguinato l’Italia.
Magistrati, intelligence e Forze dell’ordine stanno reagendo a dovere, una parte della politica un po’ meno.