Come ogni anno il Presidente della Commissione Ue pronuncia davanti asl Parlamento europeo il discorso sullo Stato dell’Unione, nel quale riassume quanto l’esecutivo comunitario ha fatto nell’anno in corso e anticipa le prospettive per l’anno seguente. Per la migliore informazione dei lettori pubblichiamo l’introduzione del discorso, mentre il testo completo è consultabile qui sotto.
Introduzione
Signor Presidente,
onorevoli deputate e deputati,
sono molte le persone che hanno l’impressione che la loro vita abbia subito una battuta
d’arresto mentre il mondo intorno si muoveva a velocità accelerata.
La velocità degli eventi e l’enormità delle sfide sono talvolta difficili da afferrare.
Questo è stato anche un periodo di ricerca e introspezione. Le persone hanno potuto fare
un bilancio delle loro vite e hanno partecipato agli ampi dibattiti sulla condivisione dei
vaccini e sui valori condivisi.
Ma se volgo lo sguardo all’anno che è trascorso e se osservo lo stato dell’Unione
attuale, vedo un’anima forte in tutto quello che facciamo.
Robert Schuman ha detto: l’Europa ha bisogno di un’anima, di un ideale e della volontà
politica di perseguire questo ideale.
Negli ultimi dodici mesi l’Europa ha tradotto in realtà queste parole.
Nella più grande crisi sanitaria mondiale degli ultimi cento anni, abbiamo scelto di agire
insieme e così ogni regione d’Europa ha avuto le medesime possibilità di accesso ai vaccini
salva-vita.
Nella più grave crisi economica mondiale degli ultimi decenni, abbiamo scelto di agire
insieme, con NextGenerationEU.
Nella più ardua crisi planetaria della storia, abbiamo scelto nuovamente di agire insieme,
con il Green Deal europeo.
E abbiamo fatto tutto questo insieme: come Commissione, come Parlamento e
come 27 Stati membri. L’Europa ha agito unita. Possiamo esserne fieri.
Ma l’epoca del coronavirus non è ancora alle nostre spalle.
La pandemia non è ancora del tutto superata e c’è ancora molta sofferenza nella nostra
società. Ci sono dolori che non potranno mai essere guariti, ci sono vite il cui corso è stato
interrotto per sempre e c’è il tempo perduto che non potremo più restituire ai nostri giovani.
Ci troviamo ad affrontare sfide nuove e durature, in un mondo che si riprende – e che si
incrina – in modo diseguale.
Non ci sono dubbi: anche il prossimo anno la nostra forza di carattere sarà messa a dura
prova.
Ma sono convinta che sia proprio nel momento in cui siamo messi alla prova che
il nostro spirito – la nostra anima – esprime tutta la sua forza luminosa.
Osservando la nostra Unione, so per certo che l’Europa supererà questa prova.
E quello che mi dà questa certezza è l’ispirazione che possiamo trarre dai giovani europei.
Perché i nostri giovani hanno dato un senso nuovo all’empatia e alla solidarietà.
I giovani credono nella nostra responsabilità nei confronti del pianeta.
Sono preoccupati per il futuro, ma sono anche fermamente intenzionati a renderlo migliore.
La nostra Unione diventerà più forte se si farà ispirare dalla nostra generazione
futura, così riflessiva, determinata e premurosa. Saldamente ancorata ai valori e
audace quando si tratta di agire.
Questo spirito sarà più che mai importante nei prossimi dodici mesi. È questo il messaggio
contenuto nella lettera di intenti che ho inviato questa mattina al Presidente Sassoli e al
Primo ministro Janša, in cui vengono indicate le nostre priorità per il prossimo anno.