FIRENZE – Due manifestazioni a Pisa e Firenze, organizzate da studenti e non, sono finite male e alcuni ragazzi sono stati manganellati dai celerini in assetto di sommossa. A Firenze la manifestazione non era autorizzata a arrivare al Consolato Usa, obiettivo da proteggere, doveva fermarsi in Piazza Ognissanti. Nonostante gli inviti a non proseguire, il corteo è arrivato fino ai paraggi della sede dièplomatica Usa, oggetto qualche giorno fa di un attentato incendiario, e forse anche per questo la polizia è intervenuta, con modi anche spicci.
Spiace per gli studenti contusi, feriti o spaventati. Le Forze dell’ordine sotto pressione hanno esagerato nella reazione, ma anche i dimostranti dovrebbero capire che le proteste sono ammesse e debbono rispettare determinate regole e indicazioni di percorso stabilite dalle autorità. Si preannunciano denunce degli interessati, comprensibili, e si registrano già reazioni furibonde delle opposizioni, che prendono spunto da quanto accaduto per attaccare il governo. Sarà la magistratura ad accertare quanto accaduto, visto che i mass media e i social hanno finora pubblicizzato le foto e le riprese dei telefonini dei dimostranti e del giornalisti. Anche il Ministro Piantedosi credo che disporrà opportuni accertamenti. Si dovranno esaminare le registrazioni delle numerose telecamere che esistono nella zona e le riprese che in genere la Digos fa ogni volta in occasioni di questo genere, ammaestrata da esperienze passate. Resta il fatto che si dovrebbero limitare le azioni troppo dure, nei confronti di chi si comporta in modo non violento, colpendo solo quei professionisti dei disordini che immancabilmente appaiono nelle occasioni di questo tipo.
Probabilmente andranno fissate con più precisione le regole d’ingaggio, in modo da evitare situazioni di questo genere. Da vecchio prefetto ricordo che, dopo gli sconquassi del g8 di Genova, quando i contestatori violenti misero a ferro e fuoco la città e ci furono poi gli interrogatori alla Caserma Diaz, per i quali funzionari di polizia furono condannati, proprio in Toscana il Social Forum di Firenze si svolse, dopo due anni, senza incidenti sia per accordi preventivi promossi anche dalle istituzioni locali, sia per la gestione equilibrata della situazione, prima, durante e dopo, da parte dei responsabili della sicurezza e degli organizzatori. Cosa che in questo caso non sembra sia avvenuta.