KIEV – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, evidentemente insoddisfatto dell’azione del suo esercito, ha annunciato nel suo discorso serale di voler sostituire il ministro della Difesa Oleksii Reznikov.
Al suo posto Rustem Umerov. “Ho deciso di sostituire il ministro della Difesa ucraino. Oleksii Reznikov ha vissuto più di 550 giorni di guerra su larga scala. Credo che il ministero abbia bisogno di nuovi approcci e di altre forme di interazione sia con i militari che con la società. Rustem Umerov dovrebbe ora dirigere il ministero. La Verkhovna Rada lo conosce bene e Umerov non ha bisogno di ulteriori presentazioni. Mi aspetto che il Parlamento sostenga questo candidato” ha concluso Zelensky. Reznikov era stato accusato di essere coinvolto in un caso di corruzione su alcune forniture militari a prezzo gonfiato ed era dato per dimissionario già da qualche giorno. Ora potrebbe essere riciclato come ambasciatore nel Regno unito. Reznikov aveva sempre respinto le accuse di corruzione, anche se secondo un’inchiesta realizzata da diversi media ucraini, nell’autunno del 2022 il ministero della Difesa aveva firmato un contratto con un’azienda turca per la fornitura di uniformi invernali, il cui prezzo dopo la firma è triplicato. Il suo posto sarà preso dal capo del Fondo del demanio statale Rustem Umerov.
RUSSIA – Mosca afferma di aver distrutto stanotte quattro motoscafi militari con a bordo soldati ucraini nel Mar Nero. Il ministero della Difesa russo ha riferito su Telegram che nella notte tra domenica e lunedì “nella parte nordoccidentale del Mar Nero l’aviazione navale ha distrutto quattro motoscafi militari veloci Willard Sea Force di fabbricazione americana con a bordo squadre di sbarco delle forze armate ucraine che stavano viaggiando in direzione di” capo Tarkhankut, situato nella parte occidentale dell’annessa penisola di Crimea.
Due droni ucraini sono stati distrutti dalle difese aeree russe sul Mar Nero al largo della Crimea e sulla regione di Kursk, secondo quanto riporta l’agenzia Tass. Nelle prime ore della notte “è stato sventato un tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico contro strutture sul suolo russo con l’uso di due veicoli aerei senza pilota”, afferma il ministero della Difesa di Mosca spiegando che “le forze di difesa aerea in servizio hanno distrutto uav ucraini sul Mar Nero al largo della penisola di Crimea e sulla regione di Kursk”.
La Russia continua a prendere di mira i porti ucraini da cui partono le spedizioni di grano. L’esercito russo ha rivendicato di aver colpito quello di Reni sul Danubio, nella regione di Odessa, al confine non solo con la Moldavia ma anche con la Romania, un Paese Nato. Da Bucarest fanno sapere di ritenere “ingiustificati” i raid, mentre la presidente moldava Maia Sandu ha condannato il “brutale” attacco e chiesto di ritenere Mosca “responsabile per ogni infrastruttura distrutta”.
Con gli attacchi su Odessa, il Cremlino mantiene alta la tensione proprio alla vigilia dell’incontro tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quello russo Vladimir Putin previsto a Sochi. Al centro dell’incontro un possibile rilancio del patto che aveva permesso l’esportazione in sicurezza del grano ucraino.La tensione resta alta anche su Mar Nero, dove le forze russe hanno schierato in modalità da combattimento una nave con otto missili kalibr. L’imbarcazione sarebbe una corvetta attrezzata con artiglieria e missili che fa parte del progetto russo Buyan-M.