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Migranti morti a Cutro: la Guardia costiera ha seguito le regole di soccorso della Ue

ROMA – il governo difende la Guardia costiera “codardamente coinvolta in una squallida battaglia politica” dice Matteo Salvini, dal cui ministero dipende il Corpo. “Nessuno tocchi la guardia costiera: “le regole di ingaggio le determina l’Europa e sono uguali per tutti i salvataggi”, gli fa eco il viceministro allo stesso dicastero Edoardo Rixi.

Sulle regole di ingaggio, scende in campo anche il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte, chiamato in causa dalla presidente di Azione-Italia Viva in Senato Raffaella Paita che lo accusa di avere “condiviso ed emanato le regole che hanno indebolito l’azione di salvataggio delle persone in mare” a favore delle azioni di polizia.

Secca la replica: “Questa è una tragedia. Il regolamento delle Capitanerie di porto sui soccorsi redatto durante il Conte 2 parla chiaro: le persone vanno salvate”.

Si tiene lontana dalle polemiche, ma invoca un intervento europeo Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, sottolineando che il caicco “ha attraversato tre Paesi prima di arrivare in Italia. Bisogna chiedersi come mai nessuno è intervenuto prima”.

Nessuno ha pensato fosse necessario un intervento di salvataggio, come emerge dai contatti tra Guardia di Finanza e Guardia Costiera dopo la segnalazione di Frontex. La Finanza informa i colleghi che interverranno loro. La Capitaneria allerta comunque le proprie unità in caso di bisogno. Più tardi, alle 3.48, a pochi minuti dallo schianto, le fiamme gialle tornano a contattare la Guardia costiera segnalando, “giusto per notizia”, che stanno rientrando e di non aver individuato il “target” a causa delle condizioni meteo-marine. Il mare, ha detto il comandante della Capitaneria di Crotone, era forza 4 che significa onde alte tra 1,25 e 2,50 metri. “Voi naturalmente non avete nulla, nel caso ci dovessero essere situazioni critiche?”, la richiesta degli uomini delle Fiamme Gialle a cui la Guardia costiera replica: “al momento in mare non abbiamo nulla”.

E in un successivo contatto i finanzieri informano la guardia costiera che l’ultima posizione nota del barcone era quella segnalata da Frontex e che i loro radar non avevano individuato il barcone. Pochi minuti dopo le 4, lo schianto. Adesso anche gli scambi di informazioni tra i due Corpi passano al vaglio della magistratura. Il procuratore Giuseppe Capoccia forse già lunedì, insieme al pm Pasquale Festa, firmerà la delega ai carabinieri per acquisire le carte e dare sostanza al secondo filone di indagine. Quello per chiarire se ci sono state lacune nei soccorsi e se sono penalmente rilevanti. 

Ma intanto politici di sinistra, Ong, oltre a qualche Alto prelato, hanno emesso la condanna del governo e dell’azione di soccorso. Senza prove, solo sulla base di motivazioni politiche.

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