BRUXELLES – Dopo le morti di migranti nel Mar Mediterraneo al largo di Cutro, si accelera il dibattito europeo sul tema e si rinnovano posizioni contrastanti, ma l’Italia sembra meno isolata rispetto al passato.
MOLTENI – – “L’agenda europea sull’immigrazione diventa assume sempre più gli aspetti dell’agenda italiana e le soluzioni europee hanno sempre più un abito italiano”. Lo dichiara in una nota il sottosegretario dell’Interno, Nicola Molteni, a Bruxelles per il Consiglio Affari interni. “C’è soddisfazione per quanto dichiarato dai rappresentanti dei diversi Paesi, ora però bisogna fare sintesi e passare rapidamente dalle parole ai fatti”, aggiunge.
Il sottosegretario ha anche sottolineato il bisogno di un maggior coordinamento nei soccorsi nelle aree Sar rispetto al ruolo delle Ong. “Non possono essere organizzazioni private a decidere chi entra in Europa”, ha affermato al termine della riunione con i ministri Ue citando uno dei “quattro temi” posto dall’Italia. Su questi punti è necessario “un maggiore coinvolgimento europeo ed una risposta strutturale e non emergenziale”. Gli altri tre punti sono “la crisi economica e finanziaria della Tunisia”, la necessità “di rafforzare i rimpatri”, e un impegno finanziario “adeguato” per favorire “corridoi umanitari”.
GERMANIA E FRANCIA – La Germania accoglierà parte dei superstiti del naufragio di Cutro Lo ha dichiarato la ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser prima di intervenire al Consiglio Ue “La Francia crede che si debba rivedere il funzionamento delle regole di Dublino, lo dobbiamo semplificare enormemente. Le regole infatti sono molto complesse. In occasione della crisi Ocean Vicking mi sono confrontato con il mio collega italiano perché l’Italia riprendeva 1 persona su 10 ed è chiaro che su questo punto si deve migliorare, ad esempio attraverso gli accordi bilaterali tra Paesi, che funzionano, e penso ad esempio a quello tra Francia e Germania. Mi vedrò la prossima settimana con il mio omologo italiano per continuare questa discussione”. Lo ha detto Gérald Darmanin, ministro dell’Interno francese, a Bruxelles. Maria Malmer Stenergard, ministra svedese per la Migrazione, al suo arrivo.“È importante che gli Stati membri rispettano le regole attuali per quanto riguarda il trattato di Dublino“, ha poi sottolineato. Al termine della riunione Stenergard ha esortato a rispettare il trattato di Dublino “per creare fiducia”. “Bisogna rispettare il sistema che è in vigore per poi passare alla riforma: ci vorranno alcuni anni per avere il nuovo sistema funzionante e fino ad allora è importante che ciò che c’è sia rispettato”, ha aggiunto in conferenza stampa.
VON DER LEYEN – Il gioco delle parti sta funzionando anche se non dà soluzioni. «Apprezzo che lei mi abbia scritto in seguito al tragico naufragio al largo della costa calabrese». Inizia così la risposta della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen alla lettera inviata dalla premier Giorgia Meloni dopo il naufragio dei migranti a Cutro. «Condivido pienamente la sua opinione — prosegue von der Leyen — secondo cui come europei, politici e cittadini abbiamo il dovere morale di agire per evitare simili tragedie». E propone aiuti finanziari europei (mezzo miliardo di euro) per potenziare gli arrivi tramite corridoi umanitari che evitino tragedie in mare e limitino il potere di trafficanti e Ong.