ROMA – Le autorità di sicurezza centrali e locali, soprattutto prefetture e questure, si sono preoccupate, negli ultimi anni,di intervenire per reprimere il fenomeno delle minacce, vere o presunte, ai giornalisti, sulle quali, proprio nel 2021-22, le Associazioni interessate, in prima linea l’Ast Toscana, hanno imbastito campagne per evidenziare i “rischi per la libertà di stampa”. Riscuotendo un’altissima attenzione dalle autorità e dalla magistratura, interessate a perpetuare l’alleanza con i mass media. Il risultato sembra positivo, dal monitoraggio degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti, effettuato dal Ministero dell’interno, si è rilevato un decremento degli episodi: nel 2022 sono stati 111 rispetto ai 232 dei 2021, con una diminuzione pari al 52%.
Il dato è emerso nel corso di una riunione del Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti, presieduta dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi al Viminale. Il dato, secondo il ministero dell’Interno, appare più significativo alla luce del trend crescente che aveva invece caratterizzato gli anni precedenti: nel 2021 si era avuto un aumento del 42% dei casi, rispetto ai 163 del 2020, anno in cui pure si era avuta una crescita dell’87% rispetto a1 2019, quando gli episodi erano stati 87.
Analogo decremento si attesta nei primi due mesi del 2023: 14 gli atti denunciati rispetto ai 28 riferibili allo stesso periodo del 2022. Tra le regioni che hanno fatto registrare nel 2022 un maggior numero di eventi o denunce ci sono il Lazio, Lombardia, Campania, Calabria e Sicilia, con 76 episodi complessivi, pari al 68,5% del totale. La Toscana, da sempre in prima linea a seguito delle campagne e degli incontri organizzati con l’Ast regionale dalle autorità provinciali, non risulta più nelle prime posizioni della classifica. Durante la riunione, dai rappresentanti dei giornalisti è stato anche sottolineato il fenomeno delle cosiddette “querele temerarie”.
All’incontro al Viminale hanno partecipato il sottosegretario Nicola Molteni, il capo di Gabinetto Maria Teresa Sempreviva, il capo della Polizia-direttore generale della Pubblica Sicurezza Lamberto Giannini, la consigliera segretaria del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Paola Spadari e il presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana Vittorio di Trapani.
Il calo delle intimidazioni, secondo quanto sottolinea il Viminale, “è frutto dello sforzo comune profuso da prefetture, forze di polizia e rappresentanti dell’ordine dei giornalisti e della Federazione nazionale della Stampa”.
Infine, sono state oggetto di confronto alcune fra le principali progettualità avviate nel 2022 dal Centro di coordinamento. Si tratta, in particolare, della sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e la Direzione Centrale della Polizia Criminale per attività di formazione reciproca. A questa iniziativa si aggiunge poi la partecipazione al progetto Osce `Safe of journalists’ che si pone l’obiettivo di mettere a sistema le politiche e le misure esistenti tra i diversi Stati per promuovere e garantire la sicurezza dei giornalisti.
FIRENZE – Nello stesso momento im cui il ministro illustrava questi dati positivi, i rappresentanti nazionali e locali dei giornalisti venivano ricevuti dal presidente Giani, al quale illustravano i loro problemi e i loro timori, in aperta contraddizione con la realtà illustrata a livello nazionale. E il presidente naturalmente sosteneva le loro ragioni.
Infatti c’è stato un incontro a Palazzo Strozzi Sacrati tra il presidente della Federazione nazionale della stampa, Vittorio Di Trapani, e il presidente della Toscana Eugenio Giani. Visita cordiale, per affrontare due temi soprattutto: l’attenzione da un lato, anche da parte delle istituzioni, alla situazione che sta vivendo l’editoria, all’importanza territoriale del servizio pubblico e alle crisi più delicate in corso (anche in Toscana) e dall’altro sulla sicurezza dei giornalisti. Ragioni e preoccupazioni condivise dal presidente Giani, che ha garantito sostegno istituzionale. “La Toscana – ha detto – è sempre stata sensibile alle vicende che riguardano l’informazione, i giornalisti e l’editoria”.
“Le intimidazioni di cui sono vittima i colleghi sono in crescita – ha ricordato il presidente del consiglio nazionale del sindacato, Di Trapani – e quando non sono fisiche sono sempre di più le liti e le querele temerarie. Quanto all’editoria e all’informazione, abbiamo voluto rinnovare la necessità di un’attenzione sul tema: anche per le tante crisi in corso”.
Basta rileggere i dati illustrati al ministero dell’interno per trarre un giudizio.