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Pnrr Italia: 375.000 nuovi posti di lavoro saranno attivati dal governo entro il 2024

ROMA – Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), portato avanti e accelerato dal governo Meloni, dopo la stasi di Draghi, mette a disposizione del Paese risorse ingenti da utilizzare entro il 2026. L’attuazione del Piano potrà determinare un aumento significativo della domanda in numerosi comparti. È quanto emerge dallo studio “L’occupazione attivata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e le sue caratteristiche” pubblicato dalla Banca d’Italia. Il paper propone una quantificazione dell’occupazione generata nei diversi settori, e la sua ripartizione per tipo di competenze richieste.

Le stime, ottenute allocando le risorse del Piano ai comparti la cui produzione verrà plausibilmente attivata nel contesto di un modello input-output, indicano un’attivazione della domanda di lavoro pari all’1,7 per cento dell’occupazione alle dipendenze del 2019.

L’aumento dell’occupazione sarebbe maggiore nelle costruzioni ma interesserebbe anche altri comparti di minore dimensione e a più elevata intensità tecnologica. L’aumento di domanda di lavoro per figure professionali qualificate con competenze analitiche sarebbe marcato.

Nell’anno di maggior spesa, il 2024, l’occupazione generata rientrerebbe in una forbice fra 300mila e 375mila persone a seconda se si consideri o meno la totalità dei fondi del Piano.

Nel dettaglio serviranno 27mila programmatori informatici in più in Italia per bene attuare i progetti del Pnrr. La parte del leone la faranno senz’altro le costruzioni, con quasi 100mila addetti in più rispetto al 2019, seguito dalla gestione del personale con poco oltre 30mila posti di lavoro. Secondo il paper poi nela produzione di computer, elettronica e ottica e la ricerca e sviluppo, la variazione (+12mila occupati) sarebbe tuttavia superiore al 10 per cento dell’occupazione del 2019 e rappresenterebbe una marcata inversione di tendenza rispetto all’andamento osservato tra il 2014 e il 2019.

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