OSLO – Anche dopo la seconda giornata della riunione dei ministri degli Esteri della Nato, non sono stati fatti significativi passi in avanti: non è ancora prevista una data certa di adesione dell’Ucraina all’Alleanza Atlantica. Nulla di sicuro neppure per la Svezia: bisogna convincere Ungheria e Turchia a togliere il veto.
La Nato tergiversa sull’adesione dell’Ucraina, a causa di una frenata degli Usa e del Segretario di Stato americano Antony Blinken. La seconda giornata delle riunione informale dei ministri degli Esteri dell’Alleanza Aalantica Nato a Oslo è stata, perciò, interlocutoria, senza passi avanti significativi. Di fatto: a tutt’oggi, non esiste una data certa per l’ingresso di Kiev nella Nato. E dalla Moldova, dove ha partecipato ai lavori della Comunità politica europea, un irato presidente ucraino Volodymyr Zelensky non ha nascosto il suo disappunto: “Ogni dubbio che manifestiamo è una trincea che la Russia cercherà di occupare”.
In una conferenza stampa, il Segretario Generale della Nato, il norvegese Jens Stoltenberg (64 anni), ha ricordato gli impegni e le azioni già intraprese dagli alleati di Kiev, soprattutto in ambito militare. Al prossimo vertice Nato di Vilnius, l’11 e 12 luglio, dovrebbero essere compiuti progressi sul finanziamento a lungo termine e sul piano di sicurezza per l’Ucraina.
Infine, secondo i rumors raccolti a Oslo, salgono le quotazioni della premier danese Mette Frederiksen (46 anni) come possibile nuovo Segretario Generale della Nato, incarico che Stoltenberg, dopo 9 anni e diversi rinnovi, è destinato a lasciare prima della fine dell’anno. Crollata, evidentemente, la tanto reclamizzata candidatura dell’ex premier Mario Draghi, alla seconda batosta dopo la mancata elezione alla Presidenza della Repubblica. Evidentemente anche in campo internazionale le sue quotazioni sono in ribasso, dopo la gestione fallimentare delle vicende italiane.