Rinnovare le Istituzioni

Ucraina: Barbara Spinelli contro gli Usa e la Ue, “hanno ucciso la prospettiva di pace”

ROMA – Il Fatto Quotidiano di venerdì 17 febbraio 2023, ospita un articolo dal titolo significativo ” Chi ha ucciso la pace in 12 mesi di guerra” di Barbara Spinelli, che dipinge una realtà della guerra in Ucraina completamente diversa da quella pubblicizzata dai grandi quotidiani europei e americani, che sposano ciecamente la versione di Biden, della Nato e della Ue. Per inciso ricordo che Barbara Spinelli è stata parlamentare europeo per la sinistra ed è figlia di Altiero Spinelli, uno dei padri del pensiero europeo. Forse per questo le sue tesi non sono state attaccate dalle sinistre italiane e da FdI, tutti pro Zelensky, pro Biden, pro von der Leyen e contro Putin.

Spinelli sostiene in sostanza che vincere la guerra in Ucraina per gli Usa significa neutralizzare Mosca in vista dello scontro con Pechino. E riferisce che, a suo tempo, l’ex premier israeliano Bennett tentò una mediazione, ma fu scavalcato da Biden.

Ma soprattutto l’analisi di Barbara Spinelli parte da una riflessione condivisibile al 100%, che contrasta con il pensiero universale dei mass media e dei politici allineati. Afferma infatti che “invece di insistere come ebeti su una distinzione del tutto scontata – il 24 febbraio 2022 ci fu un aggressore e un aggredito in Ucraina – converrebbe cominciare a porsi qualche domanda magari scomoda ma utile”. E fornisce punto dopo punto una risposta precisa e motivata alle stesse domande, in tutto 5.

La più ovvia concerne l’opportunità di inviare a Kiev armi sempre più offensive, che troncano ogni trattativa. La risposta a questa domanda è negativa: è ormai evidente che accrescere l’armamento ucraino non genera tregue, ma aumenta il numero di morti e la possibilità di un conflitto nucleare. Per le industrie belliche occidentali è una manna, ma non per i cittadini, né aggrediti ucraini né europei, che pagano il prezzo della guerra.

La seconda domanda riguarda le ragioni del conflitto. Dopo i negoziati con Gorbaciov del 1991 e negli anni che vanno dalla Rivoluzione delle Rose in Georgia nel 2003 a quella Arancione in Ucraina del 2014, è stato fatto tutto il necessario, per rassicurare Mosca che pure aveva sciolto l’Urss aprendosi all’Occidente? Niente affatto, visto che dopo poco tempo l’Occidente decise, per volontà degli Stati Uniti e dell’Est europeo, di espandere la zona di influenza Usa-Nato fino alle porte russe.

I giornali europei mainstream hanno fatto abbastanza per capire le radici della guerra cominciata nel 2014 in Donbass, ben prima del febbraio 2022? La risposta è no. I media scritti e parlati non fanno il loro mestiere di cani daguardia. Non sono al servizio dei cittadini-lettori, ma degli interessi geostrategici Nato. Esercitandosi in censura e autocensura giungono sino ad accusare di disinformazione uno dei massimi giornalisti occidentali – Seymour Hersh, premio Pulitzer, noto per aver rivelato la strage di My Lay del1968.i retroscena dell’assassinio nel 2011di Bin Laden, le torture nelle carceri di Abu Ghraib nellaguerrain Iraq – che l’8 febbraio ha svelato con dovizia di fonti gli autori – governo Usa, aiutato da Norvegia e Svezia – del sabotaggio che nel giugno scorso ha distrutto i due gasdotti Nord Stream. Fu un atto di guerra preparato molti mesi prima del 24 febbraio ’22, e scatenato non solo contro Mosca, ma anche contro la Germania e contro i rapporti energetici Europa-Russia (uno degli obiettivi è facilitare la dipendenza Ue dal gas liquefatto Usa).

L ‘Europa si è impegnata sovranamente nel conflitto, oppure partecipa alla guerra per servitù volontaria nei confronti degli Stati Uniti? Tùtto fa propendere per la seconda ipotesi.Nell’ottica. Usa questa guerra è intesa a facilitarne altre, a cominciare da quella con laCina su Taiwan (già programmata per il 2025, ha annunciato il 27 gennaio il generale dell’aviazione Usa Minihan).

Infine la quinta domanda, cruciale. Ci si è sforzati in Europa di capire le motivazioni degli Stati Uniti, così lontani dalla zona di guerra? Vincere, per i neocon Usa, significa neutralizzare Mosca in vista dello scontro decisivo con Pechino, e per riuscire Washington ha bisogno di rianimare l’Alleanza atlantica e accrescere il peso nell’Ue di Stati più atlantisti che europei (Polonia, Baltici, Nord Europa). Questa battaglia il governo Usa la sta vincendo. Sta adoperando gli europei come pedine nel suo Grande Gioco inteso a vendere armi, gas ed esercitare un’egemonia planetaria che produce solo caos e costante boicottaggio dei negoziati.

L’ex premier israeliano Naftali Bennett, in un video del 4 febbraio scorso, ha rivelato un retroscena chiarificatore di come si sono svolte le vicende in Ucraina. Secondo lui la guerra poteva essere interrotta, ma Biden intervenne per evitarlo. . Il 15 marzo 2022, Bennett incontrò Putin e ottenne il sì di Mosca e Kiev alla tregua e alla pace a una serie di condizioni. Putin disse che avrebbe rinunciato al disarmo di Kiev, alla denazificazione (dunque all’uccisione di Zelensky: Zelensky ne gioì e uscito dal bunker proclamò: “Io non ho paura!”). Zelensky offrì la non adesione alla Nato. La mediazione di Bennett falli, nonostante l’evidente “pragmatismo di Putin che capiva totalmente le costrizioni politiche di Zelensky” e il pragmatismo parallelo di Kiev.

E in questo modo, concludo io, assistiamo ancora a un conflitto che ha disastrato economicamente l’Europa, sta causando vittime fra civili innocenti, ha saldato l’Occidente a favore degli Usa, ma ha consolidato una coalizione Russia,Cina,India, Corea del Nord e Africa contro Biden e la Ue. Con rischi di guerra nucleare, come confermano gli esperimenti ripetuti della Corea del Nord e le minacce russe, non seguite peraltro da atti effettivi. E il mondo resta in trepida attesa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *