ROMA – L’accanimento dei governi precedenti contro i non vaccinati è adesso giustamente vanificato dal governo di destracentro. Che deve necessariamente prendere atto delle risultanze di quanto emerso in merito all’azione sanitaria dei governi precedenti, visto che sia Conte che Speranza sono sotto inchiesta per iniziativa della procura di Bergamo.
Slitta ancora perciò la scadenza entro la quale i no vax avrebbero dovuto pagare la multa per aver rifiutato le dosi del vaccino anti Covid. Era stata già rimandata al 30 giugno. Il termine è stato prorogato di un anno, come riporta il decreto omnibus approvato il 4 maggio dal Consiglio dei Ministri. Se ne riparlerà il 30 giugno 2024.
Rientra anche questo nella politica del governo Meloni, fin dalle prime mosse interessato a ripristinare il più velocemente possibile la normalità. Anche in termini retroattivi, evidentemente.
Le sanzioni sarebbero dovute scattare per circa 1,9 milioni di contribuenti. Cittadini over 50 e operatori sanitari e forze dell’ordine che non hanno adempiuto all’obbligo di vaccinarsi previsto dall’8 gennaio al 15 giugno 2021, in piena emergenza Covid. La riscossione dei 100 euro era già stata fermata una prima volta col decreto Rave di fine dello scorso anno che ha sospeso fino al 30 giugno 2023. Ora un nuovo rinvio.
In questi mesi a favore dell’obbligo vaccinale si era espressa con due sentenze la Corte Costituzionale che ha ritenuto non irragionevoli e non sproporzionate le misure adottate dal governo Draghi in piena pandemia. Ma è noto che la Corte Costituzionale, nella sua recente comnposizione, con le nomine del Parlamento, dei Presidenti della Repubblica e delle magistrature, è orientata chiaramentre a sinistra.
Il 5 maggio 2023 poi perfino l’Organizzazione Mondiale della Sanità -scatenata nel dispiegare indicazioni per vaccinazioni e lockdown – ha dichiarato finita l’emergenza infettiva, degradando il virus Sars Cov 2 che ha causato 20 milioni di morti nel mondo e circa 190mila in Italia.
In Italia era già stata attuata una serie di allentamenti con nuove ordinanze e circolari del ministro della Salute Orazio Schillaci, subentrato finakmente a Speranza. Reintegro del personale sanitario no vax in ospedale, niente più tampone negativo dopo cinque giorni di isolamento. L’ultimo provvedimento sulle mascherine. Stop dal 1 maggio all’obbligo di indossarle nelle strutture sanitarie per personale e visitatori, tranne che nei reparti dove sono ricoverati pazienti fragili e delle residenze sanitarie per anziani.
Claudio Borghi della Lega, ha affermato che questa nuova proroga punta in realtà a temporeggiare in attesa che le multe vengano del tutto abolite nella prossima legge di bilancio, da approvare a fine anno. L’approvazione della prima sospensione aveva attirato molte critiche al governo da parte delle opposizioni, che lo avevano accusato di voler legittimare a scopi politici ed elettorali posizioni come quelle di chi nega l’utilità del vaccino contro il coronavirus.
Ma l’ultimo colpo di coda dovuto alle norme ormai superate era in agguato e alcuni novax – considerati reprobi dalle sinistre, da Draghi e Mattarella – si vedono recapitare nella città di Ancona imperiose intimazioni dell’Agenzia delle entrate a pagare la multa di 100 euro imposta da Draghi e compagni. Contro questo procedimento inutile e costoso, del quale la Corte dei Conti dovrebbe chiedere conto proprio a Conte, Draghi e ai loro ministri, gli interessati, tramite i loro avvocati, hanno presentato ricorso.
In attesa che auspicabilmente la stessa magistratura faccia chiarezza sul complessivo operato dei governi Conte 2 e Draghi, e del loro ministro Speranza, le opposizioni continuano a sostenere le vessazioni da costoro imposte in passato e le vaccinazioni promosse dalla Ue, dai governi citati e dalle regioni allineate, come la Toscana di Giani. Ma speriamo che ci sia un giudice a Brescia, come a suo tempo ce ne fu uno a Berlino.