Si è chiuso a notte fonda il vertice dei leader dell’Ue, trovando un’intesa su migranti e dossier economici: più attenzione al controllo e alla protezione delle frontiere da un lato, flessibilità sull’uso dei fondi esistenti da un lato ma aiuti di Stato più rapidi e estesi dall’altro. Frenata, invece, sull’invio di aerei da guerra in Ucraina, come richiesto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, volato per l’occasione a Bruxelles.
“E’ impossibile consegnare gli aerei all’Ucraina a breve”, ha spiegato Emmanuel Macron. Alla fine, dopo una lunga trattativa su migranti e dossier economici, i 27 trovano una quadra: più attenzione al controllo e alla protezione delle frontiere da un lato, flessibilità sull’uso dei fondi esistenti ma aiuti di Stato più rapidi e estesi dall’altro. E’ una mediazione destinata a tornare sul tavolo dei leader al Consiglio europeo di fine marzo.
MIGRANTI – “Il Consiglio europeo riconosce la specificità delle frontiere marittime, inclusa la salvaguardia delle vite umane, e sottolinea la necessità di rafforzare la cooperazione sulle attività di Ricerca e salvataggio, e in questo contesto, prende nota del rilancio del gruppo di contatto sull’azione di Search & Rescue”. E’ quanto si legge nelle conclusioni del Consiglio europeo terminato questa notte, nel capitolo migranti.
“Il Consiglio europeo ha chiaramente riconosciuto che la migrazione è una sfida europea che richiede una risposta europea”, ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa al termine del vertice.
“Non siamo d’accordo su tutto, ma vi è l’orientamento generale a trovare soluzioni pragmatiche”, ha precisato il cancelliere tedesco Olaf Scholz indicando che i leader sono “nella condizione” di concordare iniziative “di solidarietà per il futuro” in tema di migrazione.
ZELENSKY – Volodymyr Zelensky era volato a Bruxelles per richiedere nuovamente armi all’Europa contro Putin, ma la missione, soprattutto ad effetto mediatico, non ha portato alla soddisfazione di tutte le sue richieste.
Lo ha riconosciuto perfino Emmanuel Macron: “è impossibile consegnare gli aerei all’Ucraina a breve”, ha spiegato. La frenata della Francia è significativa anche perché arriva dopo il vertice a tre all’Eliseo tra Macron, Olaf Scholz e Zelensky. E’ su loro due che Kiev puntava innanzitutto per convincere l’Europa a inviare i jet di cui l’Ucraina ritiene di avere assoluto bisogno.
In conclusione però il pressing dei Baltici e della Polonia (uniti contro Putin più che a favore di Zelensky) non ha trovato il consenso necessario tanto che anche Ursula von der Leyen e Charles Michel sono rimasti prudenti.
L’incontro dell’Eliseo è stato anche il casus belli del nuovo scontro tra Macron e Giorgia Meloni. La premier in mattinata farà una conferenza stampa e forse tornerà sul tema. Macron, interpellato dai cronisti, ha plasticamente fotografato il gelo con Roma: “non c’è stato nessun bilaterale con Meloni, ma ci siamo incrociati. Io rispetto sempre le persone e le loro scelte, è una questione di principio”.