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Migranti: il governo tedesco auspica un limite agli ingressi e una soluzione europea

BERLINO – Il governo della Germania federale interviene nuovamente in tema d’immigrazione, e dopo aver bloccato gli arrivi dall’Italia e confermato il finanziamento delle ong che traghettano i clandestini, auspica adesso un limite agli ingressi dei migranti deciso e realizzato dalla Ue.

Nancy Faeser, ministro dell’Interno tedesco: “Bisogna limitare immigrazione”. La ministra degli Esteri: “Blocco navale proposto da Meloni? Dare protezioni a chi è in pericolo, non possiamo respingere imbarcazioni in alto mare”. Sui migranti “l’unica cosa veramente in grado di aiutare è una soluzione europea”. A dichiararlo è stata Nancy Faeser, ministro dell’Interno tedesco, intervenendo ieri sera su Ard a Anne Will ad una dibattito sul tema. Faeser ha detto di considerare ‘non praticabile’ il tetto massimo di ingressi, come proposto dal governatore della Baviera Markus Soeder, che vuole limitare a 200mila il numero di chi entra nel paese ogni anno, e ricorda che in Europa infuria una guerra. “Gli ucraini sono compresi nei 200mila?”, ha chiesto ai suoi interlocutori nel corso del dibattito. “E’ vero però che dobbiamo limitare gli ingressi degli immigrati”, ha dichiarato.

Sulla soluzione europea, Berlino rilancia quindi il messaggio attraverso le parole della ministra degli Esteri, intervistata da Deutschlandfunk. Lo sforzo assieme alla ministra dell’Interno Faeser – spiega Annalena Baerbock – è per questo motivo concentrato sul giungere in Europa “finalmente ad una normativa comune in materia di asilo e rifugiati”. Per Baerbock è necessario creare norme chiare alle frontiere esterne “perché le persone si distribuiscano alla fine in Europa in modo ordinato”.

Si attende però la risposta ufficiale del premier Olaf Scolz alla dura lettera che gli ha inviatola nostra presidente, Giorgia Meloni, dopo la conferma del finanziamento alle Ong che trasportano i clandestini in Italia. Non bastano certo le affermazioni delle due ministre a superare questa scandalosa posizione, che mette in difficoltà l’Italia e la Ue.

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